La mia prima LUT

L’ho seguita, l’ho sognata a lungo e finalmente l’ho corsa! La Lavaredo Ultra Trail non credo abbia bisogno di presentazioni. È una gara storica, prestigiosa, che si estende per 120 km con circa 5900 m D+. Di solito accoglie, oltre che un bacino incredibile di appassionati, anche alcuni tra i cosiddetti “elite”. Insomma, è un’occasione per confrontarsi con i migliori da vicino, come solo il nostro sport ci consente di fare ❤️ Se a questo si aggiunge che si corre in uno scenario unico -le Dolomiti- beh si fa presto a capire perché sia diventato sempre più difficile essere sorteggiati.

Era il mio secondo grande obbiettivo stagionale dopo il Passatore e la mia prima vera ultra dove poter testare i miglioramenti, mettendomi a confronto con “quelle forti”.

Questa volta, infatti, mi sono dedicata molto di più allo studio del percorso (che comunque non avevo mai visto) e alla pianificazione di tutto quello che avrei dovuto fare, bere e mangiare per tutta la durata della gara e nei ristori, dove la Pia (Serena) mi avrebbe raggiunta per fare assistenza.

Non mi interessava la posizione (che come sempre è un dato relativo), ma avevo piuttosto l’intenzione di dare tutto quello che avevo (in pratica tirarmi il collo 😂), conscia del fatto che le 16h o poco più era un tempo verosimile per il mio livello attuale.

Come ogni ultra che si rispetti ovviamente non è andato tutto secondo i piani. Ma partiamo dall’inizio…

Start super emozionante… Inaspettatamente, mi hanno fatta schierare con i Top Runner, non ci credo nemmeno io 😂 Wow! Non mi faccio prendere dall’adrenalina però e, dopo una partenza forte, mi metto sul mio passo e gestisco bene senza faticare, facendo due chiacchiere con Alessandra Boifava (atleta davvero forte e di grande esperienza); già capisco di avere più di qualcosa in meno, sia per la conoscenza della gara che di me stessa, ma non mi importa…io devo fare la mia gara!

Proseguo sempre al ritmo che non mi fa faticare, devo arrivare fresca al Col Gallina (questo mi aveva detto una certa Martiskka 😂) ed ecco il primo imprevisto…

Frontale: a 15km dal ristoro di Misurina la frontale abbassa la luminosità e dá segnale di essere scarica. È la seconda volta che succede e avevo anche la batteria nuova 👎! Mi incazzo e vado nel panico, non vedo nulla!Ripresa la lucidità, mi attacco a un treno di altri corridori, sfruttando la loro luce… devo forzare un po’ il passo, per arrivare a Misurina, dove avrei trovato la Pia. Lei mi avrebbe aiutato a cambiare la batteria in meno tempo e cosi è stato. Questo mi costringe a usare più energie del previsto ma pazienza, proseguo…

Freddo Salitona al rifugio Auronzo, un vento e un freddo cane, mi copro ma le mani sono già congelate e quindi per 15/18km circa non riesco a mangiare né a bere nulla; avrei pagato anche questa ma la spettacolare alba sulle tre cime non mi ci fa pensare piu di tanto, mi godo il momento e basta!

Male Discesa verso Cimabanche (la base vita), una pietraia infinita, inizio a scaldarmi, mi levo il giubbino e riprendo a mangiare, mi sento bene poi Bam, seconda sfiga… non so nemmeno come, tiro un calcio stile rigore di Ibrahimovic a un sasso gigante.Che male! Vedo le stelle, mi fermo un attimo ma poi proseguo un po’ zoppicando, ma da qui in poi il dolore non mi lascia più e in discesa aumenta sempre di più 😰

Cimabanche, la base vita. Che bello, vedo la Pïa, non le dico niente ma sono demoralizzata e inizio ad accusare; assistenza da Top Runner, mi cambia le calze e mi toglie la terra dai piedi 🥹 mentre mangio il mio riso e bevo, cambio maglia e top, ricarico liquidi, gel e barrette e vado…

Crisi Da lì fino a Malga Ra Stua crisi nera. Poi riesco a riprendermi, ma rallento parecchio e il piede mi fa sempre più male. Passo la Travenanzes, arrivò al Col Gallina e rivedo la Pia che mi ricarica sempre 🥹 “Non mollare, ci vediamo al Passo Giau, se riesco” mi dice e mi aggiorna sui distacchi! Io non mollerei mai e poi mai, ma proseguo sempre più vuota!

Passo Giau Arrivo dall’alto del Passo Giau e inizio a cercare sulla strada Tor ( il nostro Van rosso)…lo vedo!!! Allora c’è la Pïa, è riuscita ad arrivare 🥹 ultima carica prima dell’arrivo, ormai non mollo più ma sono completamente senza forze e poco dopo capiró il perché …

Ciclo Riparto velocemente dopo aver preso le borracce e un paio di gel. “Pia ci vediamo a Cortina!” Prima e seconda salita fatte, ho malissimo al piede ma fa niente, manca poco! Inizia a girarmi la testa, mi devo fermare e sedere per 10’ buoni; terza sfiga, mi è venuto il ciclo…ecco perché sto cosi male 😩

Finisher Da lì in poi mi trascino fino all’arrivo, senza riuscire a reagire, non ne ho veramente più ma devo arrivare e correre nel centro di Cortina come nei video che ho visto e abbracciare la Pïa che mi aspetta 🥹🙏🏼 Un po’ delusa si, ma Finisher della mia Prima LUT in 17 h e nella TOP 10 👍

Cosa mi ha lasciato questa LUT?

A parte un dito distrutto (scherzo 😜), panorami e scenari bellissimi, così come l’atmosfera in cui sono avvolti…

E anche tantissima consapevolezza:

  • Per avvicinarmi a queste fortissime atlete, manca ancora esperienza e la strada che ho da fare è tanta, ma di io certo ho voglia di farla 😁🙌
  • Per fare il risultato in queste gare, bisogna conoscerle nel dettaglio e quindi farle più di una volta; LUT ci rivedremo 😉
  • Le atlete forti si focalizzano su poche gare, possibilmente simili, e finalizzano tutta la preparazione su quelle; esattamente il contrario di quello che faccio io, che passo dall’ultramaratona (per cui forse ero preparata meglio), all’ultratrail al TOR (quest’ultimo più viaggio che gara 🤣).

Ma alla fine non sono professionista, il mio obbiettivo principale è divertirmi e quale miglior modo se non variare sempre allenamenti e tipo di gare ? 😁🙌

Se ricercherò il risultato, in accordo sempre con il coach, il prossimo anno si faranno scelte diverse e ci si concentrerà su un obbiettivo specifico per volta 😉

Per ora va bene così 🙌 e ora, dito permettendo, si punta al TOR 💪

Grazie LUT per avermi dato tutto questo ed arrivederci a non so quando 🤙 😜

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